La nostra storia

(raccontata dai fondatori: sposi Luca e Stefania)


Casa Famiglia Betania di Maria, è il risultato del nostro “sogno”.

Il Signore, ha allietato e rafforzato il nostro matrimonio con il dono di tre figlie. Abbiamo esercitato per diversi anni la professione di infermieri professionali presso strutture pubbliche e siamo anche provvisti di diploma di “responsabili di Comunità infantili”.

Durante il nostro cammino professionale e religioso, abbiamo sentito la forte esigenza di fare qualcosa per i tanti bambini che si trovavano in condizione di disagio, sofferenza e abbandono. 

Ci sarebbe piaciuto passare del tempo con loro, parlare con loro, per capire meglio il loro mondo, i loro desideri e i loro sogni. Desideravamo aiutare soprattutto i bambini che avevano affrontato abusi fisici e psichici da parte di persone antisociali, per aiutarli a scoprire che, pur in mezzo alle loro drammatiche situazioni, non avevano perso la loro infanzia. Cercavamo una risposta a questi difficili interrogativi, una soluzione per i loro problemi: volevamo contribuire, almeno in piccola parte, a mitigare e guarire i loro problemi e le loro sofferenze.

Ci rendevamo conto che il problema che volevamo affrontare era grande perché, in questa società dove emerge sempre più la disgregazione del sistema familiare, il dramma di questi bambini diventava più che attuale e drammatico.

Il nostro desiderio era quello di gestire una casa di accoglienza per questi bambini, per poterli aiutare a ritrovare la loro serenità perduta e accompagnarli nella loro crescita fino a diventare adulti sani, in grado di affrontare la vita.

Non sapevamo come realizzare questo nostro “sogno”: Cercavamo una risposta concreta, ma non sapevamo come fare, da dove iniziare.

Dopo un pellegrinaggio a Medjugorje, abbiamo capito che per cominciare a realizzare questo nostro progetto, era necessario fondare una Associazione di volontariato, che ci permettesse di dare concretezza alle nostre idee.

Ne abbiamo parlato con le nostre figlie, che approvarono decisamente il nostro progetto. 

E’ nata quindi l’organizzazione di volontariato : “Casa Famiglia Betania di Maria ODV”. 

Perché questo nome?

Betania, perché è il luogo dove Gesù amava andare per riposarsi ed incontrare i Suoi amici e anche noi volevamo che la nostra realtà fosse un luogo dove i bambini potessero far riposare il cuore e potessero sperimentare amore ed amicizia. 

Maria perché abbiamo affidato alla Madonna tutto il nostro progetto.

Mancava però la casa. Dopo alcune ricerche, la Provvidenza ci ha aiutato ad individuare un grosso immobile sito in Verolavecchia, un piccolo paese in provincia di Brescia: una vecchia casa degli anni ‘60. Era da restaurare, ma aveva tutti gli spazi necessari per accogliere una famiglia numerosa come quella che era nei nostri progetti.

Per adattarla alle nostre necessità, sono stati fatti parecchi lavori di ristrutturazione e adattamento, al fine di renderla adatta ad ospitare i bambini in sicurezza e tranquillità.

Nell’aprile del 2010 il progetto prese corpo: arrivarono le autorizzazioni che ci permettevano di partire. La Regione Lombardia, ci autorizzava all’accoglienza di sei minori. E’ cominciata così questa bella avventura, che ancora oggi, grazie a Dio, continua.

Siamo diventati una famiglia molto numerosa, che vive di quotidiane fatiche familiari, ma anche di tante gioie.

I nostri ragazzi frequentano le scuole pubbliche, l’oratorio, alcuni di loro praticano attività sportive e frequentano luoghi di gioco adatti a loro.

La Casa Famiglia provvede a tutte le esigenze dei minori che ospitiamo, facendo loro sperimentare il più possibile la dimensione di una vita regolare ed affettivamente importante, come quella di tanti altri ragazzi della loro età; senza ignorare, anzi sostenendoli nei loro momenti di crisi, di fatica e di dolore che comporta l’essere lontani dai propri genitori.

I bambini rimangono in Casa Famiglia fino a che non si rendono adeguate le condizioni per il rientro nella famiglia d’origine o, in altri casi, l’itinerario dei bambini può risolversi secondo altre modalità e prospettive definite dal Tribunale per i Minori, con la collaborazione dei Servizi Sociali.

Inoltre, secondo le necessità e le possibilità, la Casa Famiglia prevede anche attività di accoglienza temporanea per ragazze madri o gestanti in difficoltà.

La fonte di reddito, per gestire la casa, è rappresentata dai contributi che riceviamo dai Comuni, dalle donazioni di privati, dai donatori istituzionali e non.

La Provvidenza manifesta anche la sua attenzione nei nostri confronti, attraverso la donazione di vestiti e derrate alimentari.

Tanti bambini e bambine sono passati dalla Casa Famiglia. Alcuni sono tornati alle loro famiglie; altri, ormai maggiorenni, hanno fatto altre scelte, altri sono ancora con noi. Ma tutti, sono nel nostro cuore e vi rimarranno per sempre.

Il nostro “sogno” continua e ci auguriamo di poterlo realizzare ancora per molti anni, mettendo il nostro tempo a disposizione di tanti bambini, per aiutarli a trasformare la loro “infanzia negata” in “infanzia serena e ritrovata”.