Inclusione e ospitalità per soggetti socialmente disagiati

Ampliamento  dell’ offerta di accoglienza nostra Casa a soggetti socialmente disagiati , tra cui: adulti in difficoltà, mamme con bimbo, minori dopo il proseguo amministrativo non ancora pronti per il reinserimento nella società

Descrizione del progetto

Contesto

Come evidenziato dal Piano di Zona 2021-2023 dell’Ambito 9 (Bassa Bresciana Centrale), si riscontra una crescente vulnerabilità di alcune fasce della popolazione con la conseguente fatica a mantenere l’alloggio. L’offerta abitativa pubblica appare satura, con alloggi che necessitano di ristrutturazione.

Anche a seguito dell’impatto della pandemia da Covid-19 e ad una condizione occupazionale che ha subito pesanti ricadute specialmente sulle fasce di popolazione più fragili in isolamento sociale, aumentano le situazioni di morosità, sfratto e pignoramenti. Inoltre, l’incremento della percentuale di stranieri, l’invecchiamento della popolazione e la crescente presenza di famiglie mononucleari hanno portato ad una crescita della domanda di alloggio. Questi elementi determinano un crescente bisogno di politiche abitative che rispondano maggiormente alle necessità del presente: c’è forte bisogno di risposte multiservizio (pubbliche e private), ovvero il sistema deve essere connesso non solo con i servizi sociali e le politiche di welfare, ma anche integrare cooperative e associazioni che possano svolgere un ruolo fondamentale per le situazioni di emergenza che richiedono tempi burocratici troppo lunghi ma che non possono risolvere il problema da un punto di vista pratico e nel breve termine. Realtà come cooperative e associazioni di volontariato hanno il compito di fornire nell’immediato risposte inclusive e supportare una transizione efficace verso un futuro più dignitoso per persone in estrema difficoltà lavorativa, sociale ed economica.

I dati sul reddito di cittadinanza e quelli forniti dall’Azienda Territoriale per i Servizi alla Persona di Brescia (Ambito 9) e dalla Caritas portano alla luce che le persone in situazioni di maggiore bisogno sono coloro che vivono da soli: un servizio di pronto intervento finalizzato alle persone sole (o alle mamme sole con bambino a carico) ha lo scopo di diminuire l’incidenza di tale situazione. Cooperative e associazioni di volontariato, e in generale tutte le realtà del Terzo Settore, sono fondamentali per fronteggiare una situazione sempre più allargata di disagio e povertà. Formare una rete più solida fra Terzo Settore e politica favorirebbe l’accoglienza delle richieste di aiuto e avrebbe un impatto positivo sulla gestione degli spazi di ospitalità.

I dati evidenziano che le politiche abitative sono recepite da utenti e associazioni familiari come un sistema “troppo burocratizzato”. Essi sottolineano l’esigenza di una presa in carico integrata, dove la persona veda accolta la propria fragilità nel suo complesso: sono necessarie misure efficaci e immediate a bisogni complessi che rispondano ad un bisogno di accoglienza e inclusione e che siano scevre da una “burocraticità” che rende i servizi lenti e spesso incomprensibili. È necessaria, perciò, una maggiore flessibilità di intervento: il presente progetto propone la creazione di uno spazio di azione che nasce da un bisogno di accoglienza sempre più pressante.

In quest’ottica, la comunità familiare Casa Betania di Maria ODV si attiva in quanto piccola realtà locale che rappresenta la Comunità e che possa agire nella presa in carico di situazioni di emergenza nell’ambito delle proprie competenze, diventando un punto di riferimento importante – come è già per i minori che ospita – per coloro che si sentiranno accolti, ascoltati e orientati verso un futuro più dignitoso. L’attivazione di un servizio in grado di fornire un alloggio temporaneo atto all’accompagnamento di soggetti fragili verso maggiore benessere e autonomia, ha lo scopo di inserirsi e rafforzare una strategia di rete dove enti locali, cooperative, servizi sociali e Tribunale dei Minori siano coinvolti a livello territoriale nella strategia dei bisogni. Questa proposta di progetto sottolinea l’importanza che la società civile riveste nei processi di inclusione, in un contesto storico che vede acutizzarsi la condizione di vulnerabilità dei cittadini in condizioni di svantaggio. È fondamentale confrontarsi e agire per rafforzare le capacità di azione della società civile affinché essa abbia gli strumenti e le competenze per rendere più efficace il proprio agire in risposta ai bisogni “dell’altro”.

Ente preponente

Casa Famiglia Betania di Maria ODV è un’associazione di volontariato nata nel 2010. L’attività della Casa Famiglia è principalmente rivolta a minori in difficoltà o allontanati dalle proprie famiglie su disposizione del tribunale dei minori, che vengono secondo uno specifico progetto educativo. È una Comunità familiare che accoglie 6 minori: il numero limitato di ospiti consente di stabilire relazioni profonde, facendo sì che si concretizzi un ambiente familiare stabile e concreto, nel quale i ragazzi hanno la possibilità di sperimentare la dimensione di rapporti affettivamente significativi. Essi vengono infatti aiutati a sostenere la fatica della lontananza dal nucleo familiare e a instaurare un legame genitoriale rigenerato, teso a recuperare una dimensione di maggiore equilibrio e autonomia con l’obiettivo del ricongiungimento familiare. Tale approccio consente di evitare il fenomeno della fuga e mantenere il rapporto con i ragazzi anche dopo la loro uscita dalla comunità.

In base al metodo sopra descritto, che in più di 10 anni di attività è risultato vincente verso la protezione del minore, la promozione della sua educazione e la realizzazione della sua personalità, con questo progetto la Casa Famiglia propone di sperimentare nuove strategie per contenere la vulnerabilità sociale, ampliando la propria offerta di accoglienza verso soggetti maggiorenni in situazioni di fragilità. Questo progetto è destinato a persone di entrambi i sessi socialmente fragili e/o a rischio di emarginazione che necessitano di un alloggio temporaneo. È possibile anche accogliere persone con problematiche fisiche e di deambulazione, in quanto la struttura non presenterà nessun tipo di barriera architettonica e sarà completamente adeguata per coloro che sono portatori di disabilità fisica.

Casa Betania di Maria si avvale della presenza di diverse professionalità che già operano nella stessa (n. 2 Educatore, n. 1 Psicologo supervisore di progetto, n. psicoterapeuta, n. 1 obiettore di coscienza). Sono presenti 20 volontari che aiutano, supportano e completano il lavoro degli operatori professionali, soprattutto per quanto riguarda il supporto in alcune attività specifiche con i ragazzi e attività generali riguardanti la gestione della Casa nei suoi aspetti pratici (per esempio pulizia, preparazione di pranzi e cene, mantenimento generale)

OBIETTIVO GENERALE

Avendo completato l’acquisto della cascina a Verolanuova nel Marzo del 2021  e portandone avanti la ristrutturazione, la Casa Famiglia propone di inserire 2 camere destinate all’ospitalità di ragazzi già ospiti fino al compimento della maggiore età nella comunità e/o persone maggiorenni che si trovano in una situazione di fragilità e necessitano di un’accoglienza di emergenza. Il numero massimo di ospiti relativi al presente progetto sarà di 4. Queste camere subiranno interventi di adeguamento, ristrutturazione e arredamento, in modo da risultare appropriate e usufruibili a chi le abiterà.

Il bisogno a cui il progetto intende rispondere è quello di mettere a disposizione di persone che versano in condizioni di svantaggio, e che hanno un bisogno immediato di trovare una sistemazione temporanea, uno spazio all’interno della cascina di Verolanuova (BS). Questo progetto consiste in un ampliamento dei servizi già esistenti, in quanto ci si propone di diversificare l’offerta di accoglienza dei minori già presenti. Lo scopo è quello di fornire ai cittadini fragili della provincia di Brescia una risposta abitativa, abbinata ad aiuti svolti da personale qualificato affinché gli ospiti possano trovare maggiore benessere durante e dopo tale periodo di transizione. In questo contesto, l’ampliamento dell’offerta consiste in un servizio di pronto intervento abitativo. Questo progetto  ha lo scopo di realizzare, attraverso lavori di adeguamento e ristrutturazione, 2 camere apposite per il servizio di pronto intervento abitativo all’interno della cascina.

L’efficacia del progetto verrà massimizzata grazie alla presenza di un numero elevato di volontari che già operano nella Casa-Famiglia. I valori di giustizia, altruismo e gratuità avranno quindi primaria importanza nell’ambito di questo progetto, come in tutti quelli portati avanti in questo contesto. La solidarietà è alla base dello sviluppo sociale e del
funzionamento efficace della Casa-Famiglia, perciò includere volontari nelle attività di progetto generali e specifiche (ci si avvarrà di un volontario per il corso di cucina) sarà un valore basilare non solo da un punto di vista etico ma anche economico, in quanto si avrà la possibilità di ammortizzare i costi di progetto.

Sostenibilità dell’intervento

Al termine del progetto, affinché le attività implementate durante la sua durata possano continuare nel futuro, Casa Betania di Maria ODV si preoccuperà di trovare altri finanziamenti pubblici e utilizzerà i propri utili.

Solidità finanziaria

L’acquisto dell’immobile, ora possesso patrimoniale della Casa Famiglia, è stato reso possibile grazie alle donazioni di privati, alla concessione di un mutuo ventennale da parte di Banca Intesa San Paolo e alle risorse dell’associazione e dei due coniugi fondatori. Il progetto di ristrutturazione, che godrà in buona parte dei benefici fiscali del Superbonus 110 ( già deliberato )e  verrà finanziato grazie ai proventi dell’attività ordinaria, alle donazioni di privati e da una campagna di raccolta fondi da enti pubblici e privati. Il risparmio sulle spese attuali ha permesso la manutenzione ordinaria e straordinaria della casa (nel bilancio 2019 le spese di manutenzione sono state pari a €26.000); il recupero del costo di affitto permetterà di destinare €6.000 ad altre attività (educative o di ristrutturazione); il costo delle utenze sarà recuperato, in quanto la nuova struttura sarà dotata di strumenti di efficientamento energetico (pannelli solari con batterie di accumulo, pozzo interrato per recupero e riciclo acqua piovana, isolamento termico, ecc.); attraverso l’adeguamento delle convenzioni attualmente in essere con i comuni invianti.

DESTINATARI

  1. Adulti in condizione di fragilità (donne con bambino; senzatetto; persone sfruttate, ecc.) che hanno bisogno di una sistemazione di emergenza
  2. Ragazzi attualmente ospiti in Casa Betania, che hanno appena compiuto o stanno per compiere la maggiore età ma non hanno più formalmente diritto alla copertura da parte della Casa Famiglia. Prima del loro definitivo trasferimento in un’altra sede, hanno bisogno di essere ulteriormente accompagnati e sostenuti al fine del raggiungimento di una propria autonomia abitativa e psicologica.

Entrambe le categorie sopracitate sono soggetti svantaggiati, che presentano condizioni di fragilità e debolezza a causa di condizioni fisiche, psichiche, economiche, sociali e familiari. La condizione di svantaggio può essere dovuta anche a fattori socio-relazionali come nel caso dei detenuti, migranti o rifugiati per motivi politici. Le condizioni di svantaggio possono essere provvisorie, ovvero riferibili ad un soggetto per un determinato periodo di tempo (ad esempio i detenuti o i soggetti privi di mezzi di sussistenza) oppure possono essere condizioni permanenti (ad esempio la condizione di disabilità derivante da fattori fisici o psichici non curabili); inoltre, esse possono caratterizzare l’individuo sotto più profili (si pensi alla persona in condizione di disabilità priva di mezzi di sussistenza).

OBIETTIVI

Obiettivi qualitativi:

L’inserimento abitativo temporaneo ha l’obiettivo di sostenere una persona in condizione di svantaggio e renderle possibile, a seconda dei casi,

1) una maggiore condizione di benessere psico/fisico, 2) un’adeguata formazione che la accompagni verso una maggiore autonomia in vista dell’età adulta, 3) la ricerca di un impiego lavorativo, in un ambiente accogliente e inclusivo

La formazione all’autonomia e la ricerca di lavoro rappresentano i principali strumenti per condurre una vita dignitosa in grado di soddisfare i bisogni primari dell’individuo, e come ambito di realizzazione e di affermazione nel contesto sociale in cui ci si inserisce. Tramite questo progetto e i corsi di formazione per accompagnamento all’autonomia che propone di realizzare, i ragazzi di Casa Betania che hanno da poco compiuto la maggiore età, avranno modo di sviluppare la propria personalità con riguardo a diverse sfere della vita personale e sociale, tra cui la formazione, il lavoro e l’accesso a prestazioni sanitarie e assistenziali. Un percorso di accompagnamento alla vita indipendente della durata variabile a seconda del bisogno della persona, è fondamentale per accompagnare i ragazzi verso un futuro appagante e gratificante.

L’elemento portante della proposta di progetto è un ambiente adeguato ed accogliente nel quale:

a) Garantire un accompagnamento abitativo nonché formativo, finalizzato ad un’autonomia abitativa mediante interventi di sostegno a contenimento e superamento delle difficoltà.

b) Sperimentare forme concrete di vita autonoma, seppur nella convivenza con altri ospiti.

c) Favorire l’integrazione e l’inclusione sociale.

La concezione fortemente consolidata della Casa Famiglia Betania non è l’abitare come pura assegnazione di alloggi, ma è servizio alla persona come individuo che vive un insieme complesso di fragilità e deve essere supportata a 360 gradi, grazie all’apporto di figure professionali che abbiano a cura il suo benessere psico-fisico e che stimolino la sua capacità di progettare una propria vita autonoma.

Obiettivi quantitativi:

  • 2 camere apposite per il servizio di pronto intervento abitativo all’interno della cascina, per ospitare persone maggiorenni che versano in condizioni di fragilità
  •  Corsi di formazione per la guida all’autonomia sui seguenti temi:

– Educazione alla sessualità

– Corso di cucina

– Corso di educazione fisica

– Corso di economia domestica

Personale qualificato da inserire nelle attività di progetto:

– N. 1 Educatore/assistente all’autonomia

– N. 1 Psicologi

– N. 1 Cuoco

– N. 1 Addetti alle pulizie

RISULTATI ATTESI

  • Ampliamento del servizio di accoglienza verso adulti in situazioni di fragilità sociale.
  • Ristrutturazione e adeguamento di 2 locali.
  • Acquisizione e/o potenziamento di conoscenze e di abilità.
  • Acquisizione di specifiche competenze per essere in grado di costruire un proprio futuro autonomo e indipendente.
  • Fortificazione del senso di inclusione e rispetto dell’altro, acuiti dalla convivenza fra realtà diverse.
  • Sviluppo di abilità sociali che consentano l’interazione con l’altro.
  • Uso qualitativo del proprio tempo libero.

LOCALIZZAZIONE DEL PROGETTO

Casa Betania di Maria ODV, attualmente situata a Verolavecchia (BS), ha individuato in una nuova sede a Verolanuova, un comune a 500 metri di distanza. Questa struttura è più ampia ed è in grado di rispondere a tutte le esigenze e le norme necessarie per ospitare non solo la comunità familiare già esistente, ma può anche offrire nuovi spazi dedicati all’accoglienza di coloro che terminano il percorso nella comunità e di persone adulte che versano in condizioni di fragilità sociale ed economica. La nuova sede a Verolanuova, inoltre, rappresenta un cambiamento positivo per la Casa Famiglia in quanto l’associazione si appoggia per la maggior parte dei servizi nel suddetto comune (scuola, associazione sportiva, oratorio, studio medico, ecc.).

Strutturata come le antiche cascine, la nuova sede ha un corpo padronale davanti al quale si estende una corte di circa 500 mq, di fronte alla quale c’è un’area verde di circa 300 mq opportunamente recintata. Avendo dimensioni superiori rispetto alla sede di Verolavecchia, la cascina offre maggiore spazio di movimento a tutti i componenti della comunità, sia all’interno che all’esterno della struttura, tanto da poterne ospitare altri ed ampliare la propria offerta di accoglienza. Il corpo padronale si articola su due livelli: il piano terra è dotato di luoghi ampi e confortevoli e sarà dedicato alle attività collettive e di socializzazione oltre che agli spazi di servizio (quali un’ampia cucina e un ambiente lavanderia). Il piano superiore sarà invece dedicato alle camere da letto e da 4 bagni di cui uno per disabili che avranno in dotazione quanto necessario per una permanenza confortevole, accogliente e adeguata

TEMPISTICA PROGETTO

Inizio progetto: settembre 2022
Fine progetto: settembre 2023

ATTIVITA’

Ristrutturazione/adeguamento delle seguenti:

  • Ristrutturazione di 2 camere per ospitalità di 4 persone maggiorenni
  • Ampliamento cucina ( piastra a induzione e lavello)

n. 3 corsi specifici per la guida all’autonomia sui seguenti temi:

  • Educazione alla sessualità
  • Corso di cucina
  • Educazione fisica

BUDGET

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